di Monica Caboni
È più sostenibile un libro cartaceo o uno digitale?
Questa domanda è stata fatta ad Imma Liotta qualche settimana fa su Instagram e lei mi ha inclusa nel discorso. Così ho iniziato a cercare un po’ di dati e oggi vi riporto i risultati.
Con questo articolo non voglio assolutamente mostrare che le persone che fanno determinate scelte siano migliori di altre. Infatti, qualsiasi siano le nostre preferenze di lettura si possono assumere degli accorgimenti per renderle più sostenibili!
Io sono una grande divoratrice di libri e questo argomento mi incuriosisce molto. Personalmente preferisco la lettura in digitale. Ho un ebook reader dal 2014 che funziona ancora benissimo e che continuo ad utilizzare ma nell’ultimo anno ho ricevuto diversi libri cartacei in regalo.
Leggere, leggere un libro – per me è questa l’esplorazione dell’universo.
Marguerite Duras
Sostenibilità ambientale: cosa scelgo?
Il 30 novembre molti profili Instagram hanno aderito all’iniziativa #putitonscreen, che invitava a ridurre l’uso della carta a favore del digitale.
In un primo momento potrebbe sembrare che i libri digitali siano più sostenibili in quanto evitano l’abbattimento di alberi che, in alcuni casi, è stato fatto in maniera incontrollata e ha causato la deforestazione di aree molto vaste.
Ma è davvero così?
Grazie al digitale abbiamo dematerializzato libri e riviste. Ciò significa che non è stata prodotta una copia fisica, ma non vuol dire aver annullato l’impatto ambientale di un libro.
Infatti, se vogliamo confrontare gli impatti della lettura in digitale e quella cartacea dobbiamo confrontare le analisi dei cicli di vita (LCA) dei libri cartacei e dei dispositivi di lettura di quelli digitali.
Questi dispostivi, come ad esempio gli smartphone, i tablet e i computer, rientrano sotto la categoria ITC (Information Communication Technology).
Cos’è l’LCA
L’LCA o Life Cycle Assestment (in italiano Analisi del Ciclo di Vita) è uno strumento che permette di valutare l’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio, prendendo in considerazione tutte le fasi lungo l’intero ciclo di vita, ovvero dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento del prodotto finale [1]. Il confronto viene fatto prendendo in considerazioni libri e dispositivi nuovi e non di seconda mano.
MATERIE PRIME
Per fare un tavolo… ehm un libro, ci vuole il legno!
Il legno, se estratto nel rispetto dell’ambiente, è una risorsa rinnovabile ma, in molti casi, questo processo ha causato la deforestazione di intere aree. Gli alberi poi stanno diventando sempre più importanti per la lotta contro i cambiamenti climatici. Dobbiamo poi tenere conto di altre risolse indispensabili come acqua che serve per fare la carta e dell’inchiostro per stampare.
CURIOSITA’: per realizzare carta riciclata è necessaria una quantità d’acqua inferiore rispetto a quella vergine [2].
Sempre più libri potrebbero essere stampati su carta riciclata o certificata FSC, per garantire un risparmio di energia e di risorse primarie. Però, non credo che sia sempre possibile farlo per via della resa finale. Mi viene in mente, ad esempio, un libro di ricette con le fotografie del cibo che verrebbe penalizzato dalla carta riciclata.
I dispositivi tecnologi hanno al loro interno metalli, talvolta preziosi, e/o terre rare. La loro estrazione spesso viene fatta con metodi non sostenibili sia dal punto di vista ambientale che sociale, dato che avviene in alcune zone del pianeta in cui i diritti umani non vengono rispettati.
PRODUZIONE
La produzione di un libro cartaceo comporta un consumo di energia decisamente inferiore a quella necessaria per costruire un device elettronico e di conseguenza molte meno emissioni di gas climalteranti.
È molto difficile però, stimare quante copie cartacee verranno effettivamente acquistate dai lettori. Questo comporta il rischio di dover mandare al macero le copie invendute. Potrebbero inoltre capitare errori di stampa che obbligano la casa editrice a dover ritirare il libro e doverlo ristampare. Nel 2010 per esempio, 80000 copie del libro di Jonathan Franzen destinato alla Gran Bretagna, sono state richiamate a causa di centinaia di errori di stampa [3].
TRASPORTO
Un libro digitale si può scaricare in pochi istanti. Anche se spesso pensiamo che internet sia una sorta di spazio virtuale che non consuma energia, in realtà anche tutti i dati di questi acquisti, vengono salvati ed elaborati su server fisici e data center di grosse dimensioni che rimangono sempre accesi e che consumano tantissima energia elettrica.
Per avere un libro cartaceo tra le nostre mani invece, possiamo ordinarlo su internet o acquistarlo in una libreria. L’impatto del trasporto è molto difficile da stimare in quanto dipende da molti fattori: con quali e quanti mezzi è stato trasportato (aereo, treno, camion, auto).
Ordinare un libro su internet e farselo arrivare a casa è meno impattante rispetto ad andare ad acquistarlo in libreria se per farlo utilizzi un mezzo a motore [4].
UTILIZZO
Se siamo lettori notturni, per i libri cartacei servirà l’utilizzo di una luce artificiale, al contrario leggere durante il giorno non comporterà alcun consumo di elettricità.
Un e-reader per poter funzionare ha bisogno di energia, anche se poca. La batteria dura diverse settimane a seconda del tempo di utilizzo ma se vuoi aumentarne la durata, quando non ti serve la connessione ad Internet, ricordati di tenerlo in modalità aereo. Un tablet invece consuma decisamente più energia ma il consiglio è sempre lo stesso, regola la luminosità a seconda della luce dell’ambiente e mettilo in modalità aereo durante tutto il tempo di lettura.
SMALTIMENTO
I dispositivi elettrici ed elettronici, alla fine della loro vita, vanno smaltiti tra i RAEE. Non vanno buttati assolutamente nell’indifferenziato perché contengono al loro interno materiali che possono essere riutilizzati e altri che, se non smaltiti correttamente, inquinano l’ambiente.
I libri tradizionali invece, possono essere buttati nella raccolta della carta ma, quando è possibile, meglio donarli! C’è anche il problema dell’obsolescenza di alcuni argomenti. Se oggi uscisse un libro sull’algoritmo di YouTube, tra un paio d’anni non avrebbe più senso leggerlo perché questo viene aggiornato molto spesso e salvo alcuni casi, questi libri vengono buttati.
I DATI
Ho trovato diversi studi che hanno analizzato l’impatto dei libri sull’ambiente. Questo perché il digitale ha rivoluzionato il modo di leggere libri, riviste, quotidiani e anche testi didattici.
Dopo tutto questo preambolo però, è arrivato il momento di rispondere alla domanda che ci siamo fatti all’inizio dell’articolo: è più sostenibile un libro cartaceo o uno digitale?
La risposta definitiva è DIPENDE!!!
Dipende da tutti quei fattori che abbiamo visto inizialmente, ma adesso vediamo i dati che ho trovato per cercare di approfondire un po’ meglio il discorso.
Negli ultimi anni la produzione di dispositivi elettronici è aumentata notevolmente e di conseguenza anche le emissioni totali relative a questo settore.
Pensa che nel 2008 il settore dell’ITC ha contribuito per il 2% alle emissioni globali di gas serra ma negli ultimi 10 anni questo valore è triplicato e si stima che nel 2040 raggiungerà il 14% [5].
Se questo ci sembra un dato negativo possiamo osservarlo da un altro punto di vista: questo valore indica la percentuale delle emissioni di tutte le infrastrutture e i dispositivi tecnologici (compresi quelli che ci permettono di leggere gli ebook). Anche se è un dato in aumento, questo settore contribuisce a diminuire le emissioni di altri settori come, ad esempio, quella dei trasporti perché favorisce, ove possibile, il telelavoro.
Nel 2009, il gruppo Cleantech, in un documento intitolato “The environmental impact of Amazon’s Kindle” [6] ha analizzato una serie di studi sulle industrie dell’editoria e dei lettori elettronici.
Dai risultati è emerso che , in media, la CO2 emessa nel ciclo di vita di un Kindle è pari a 168 kg, che corrispondono alle emissioni prodotte nella produzione e distribuzione di circa 22,5 libri cartacei.
In generale però, il numero di libri letti prima di raggiungere il “punto di pareggio”, ovvero il punto in cui i libri digitali e cartacei hanno lo stesso impatto ambientale, varia a seconda dei parametri che si prendono in considerazione. A fine articolo ti lascio altre letture in cui dalle ricerche fatte, è emerso che questo numero varia tra i 15 e 50.
Il caso peggiore è quello riportato da Daniel Goleman e Gregory Norris in un report pubblicato nel 2010 sul New York Times.
Tenendo conto dell’estrazione e l’utilizzo di combustibili fossili, del consumo d’acqua e dell’uso di minerali e terre rare, produrre un ebook- readers corrisponde(va) alla produzione di 40-50 libri cartacei [4]. Includendo anche gli effetti dei cambiamenti climatici questo numero sale a 100.
Per alcuni di noi la lettura è un piacere che abbiamo scoperto da piccoli, altri si sono appassionati da grandi, poi ci sono quelli che non hanno ancora trovato il libro giusto e altri che non trovano il tempo di leggere.
Visto che sono una lettrice prevalentemente digitale, voglio condividere con te gli aspetti che negli anni me l’hanno fatta amare.
Perché leggere un libro digitale
Io ho iniziato a leggere libri in digitale nel 2012 grazie ad un tablet. Leggevo già appunti e dispense universitarie in pdf e decisi di provare a leggere un intero libro. Mi trovai così bene che da allora riesco a leggere molti più libri rispetto a quelli che leggevo prima.
L’anno dopo decisi di comprare un ebook reader.
Poter scaricare un libro in pochi minuti non lo considero sempre un vantaggio perché potrebbe togliere l’emozione dell’attesa e non è una questione da sottovalutare. La tecnologia e soprattutto gli acquisti online ci hanno abituati ad avere tutto e subito togliendoci il piacere dell’attesa.
Un e-reader pesa davvero pochissimo e occupa poco spazio. Questo mi permette di portarlo sempre con me e leggere in autobus o alla fermata mentre lo aspetto, oppure in treno anche quando le luci non funzionano dato che è dotato di una luce interna.
Può contenere centinaia di libri, molti più di quelli che un lettore medio riesce a leggere nell’arco di tutta la sua vita. Questo mi permette di scegliere cosa leggere a seconda della situazione in cui mi trovo (si, non sono una persona che legge un libro alla volta). Ad esempio, il libro di Luca Mercalli “Non c’è più tempo” ha molti piccoli paragrafi. Leggere questo libro in maniera spezzettata ti da il tempo di riflettere su ognuno di essi.
Un ebook reader simula molto bene la carta ed è dotato di uno schermo antiriflesso. È perfetto da leggere anche sotto la luce diretta del sole.
Un tablet invece, emette dallo schermo una luce blu che affatica la vista. Puoi però installare delle app o utilizzare la modalità lettura già integrata tra le funzionalità. Oppure puoi acquistare gli occhiali con lenti che la schermano.
Non dover girare le pagine mi contente di leggere comodamente sdraiata e di lato. Basta un click per poter leggere la pagina successiva. Per me è una grande comodità. Per altre persone invece, è un grande difetto.
Puoi evidenziare le frasi che più ti piacciono dei libri che stai leggendo e queste verranno automaticamente salvate in un altro file apposito. Questa è decisamente la mia funzione preferita perché mi piace molto rileggerle.
La funzione dizionario è utilissima quando stai leggendo un libro in una lingua straniera, magari su un argomento di cui non hai una totale padronanza. Io lo trovo un grandissimo vantaggio perché, dopo aver selezionato la parola che non capisci, non ti dà subito la traduzione ma fornisce prima la definizione.
Puoi scegliere i caratteri di lettura e regolarne la dimensione in modo da affaticare meno la vista e rendere la lettura più piacevole.
Puoi utilizzare la funziona cerca all’interno della libreria dell’ebook e addirittura all’interno di un libro. A seconda del libro che sto leggendo la trovo.
Un tablet ha molte più funzioni rispetto ad un e-reader ma questo implica la possibilità che arrivino delle notifiche e ti distraggano dalla lettura. L’unica opzione è quella di chiudere tutte le app o, ancora meglio, staccare il wifi e la connessione dati.
Disconnettersi da internet quando non serve consente di risparmiare energia ed è sempre una buona soluzione!
Se ti incuriosisce il funzionamento fisico del kindle, Eliana Streppa ci ha fatto un video nel suo canale YouTube To the Science & Beyond!
CONCLUSIONI
I dati che ho trovato nelle mie ricerche risalgono a dieci anni fa (qualcuno è più recente e risale al 2015). Dopo aver confrontato le fonti che ti lascio alla fine dell’articolo possiamo dire che l’impatto ambientale di un dispositivo che consente la lettura di un libro digitale viene compensata all’aumentare del numero di libri che si leggono.
Se hai già un e-reader o un tablet, la scelta migliore, dal punto di vista ambientale è quella di continuare a leggere i libri sullo stesso dispositivo. Se proprio vuoi cambiarlo perché non soddisfa più le tue esigenze, prova a rivendere o regalare quello vecchio, invece nel caso in cui non funzionasse più, dovrai smaltirlo correttamente tra i RAEE.
Tuttavia, il modo più sostenibile di leggere un libro, è quello di prenderlo in prestito in biblioteca, andandoci a piedi o in bicicletta questo perché l’impatto ambientale del libro si riduce all’aumentare del numero di persone che lo leggono.
Sappiamo benissimo che questo non è sempre possibile. Non tutte le biblioteche sono abbastanza fornite da soddisfare le esigenze di tutti i lettori e per raggiungerne un’altra magari sono costretti a prendere altri mezzi impiegando molto del loro tempo prezioso. Oltretutto non tutti riescono a leggere un libro nei tempi di prestito imposti dalla biblioteca.
Alla fine di questo articolo ho voluto raccogliere qualche consiglio, qualcuno anche dato da voi su Instagram, per rendere i libri e la lettura più sostenibile.
Consigli per lettori eco-consapevoli
Non scaricare libri digitali solo perché gratis: molto spesso, gli store online consentono di scaricare ebook gratuitamente. Lo ammetto, in passato ho ceduto alla tentazione del “tanto è gratis” e ho scaricato diversi libri che non ho mai letto perché alla fine non mi interessano poi così tanto. Il gratis è solo per le mie tasche ma non per l’ambiente e da quando ho preso consapevolezza di questo fatto ci penso bene prima di acquistarne un altro.
Leggere l’introduzione: sia che tu preferisca la lettura cartacea o quella digitale, la presenza del secondo formato, ti da la possibilità di leggere alcune pagine del libro prima di poterlo acquistare. Puoi trovare l’introduzione negli store online ed evitare l’acquisto quando già le prime pagine ti annoiano o non soddisfano le tue aspettative.
Prima di regalare un e-reader ad una persona che legge solo libri cartacei, assicurati che abbia provato a leggerli in formato digitale e che sia rimasta entusiasta. Non ha senso volerle imporre le nostre preferenze agli altri perché siamo tutti diversi ed è bello così.
Se stai pensando di acquistare un e-reader o un tablet per la lettura, chiedi a qualcuno che ha già un dispositivo di fartelo provare prima, perché non è una cosa adatta a tutti. Qualche giorno fa un mio collega mi ha raccontato che lui, da quando ha il kindle, legge molto meno perché non prova lo stesso piacere. L’opposto della mia esperienza praticamente.
Tenere un dispositivo ancora funzionante nel cassetto inutilizzato inoltre non ha alcun senso, a meno che, per te non sia un ricordo particolare. Potresti pensare di venderlo o di regalarlo. Questa è sicuramente una scelta più sostenibile.
Non stampare gli ebook: quando parliamo di dispense e materiale universitario, questo non è fattibile per tutti ma cerchiamo prima di capire se è davvero fondamentale stamparlo o se le informazioni contenute ci sono già nei nostri appunti.
Condividere: i libri cartacei hanno il grande vantaggio di poter essere condivisi, magari prestandoli ad amici e parenti oppure rivendendoli o donandoli.
Smaltire correttamente: l’ho già detto ma meglio ripeterlo! La sostenibilità dipende anche da noi e abbiamo l’obbligo per legge di smaltire correttamente sia i libri (nella carta) che i dispositivi elettronici (nei RAEE).
Idee virtuose: una ragazza, la settimana scorsa mi ha scritto in direct su Instagram raccontandomi che, nella sua parrocchia, il prete ha deciso di aprire una biblioteca grazie alle donazioni dei libri da parte dei parrocchiani e a qualche libro comprato da lui. Le ho chiesto il permesso di poter condividere l’idea in questo articolo affinché sia di ispirazione anche per altre persone.
Se vuoi aggiungere qualche consiglio nei commenti o raccontarmi le tue preferenze, qui o sui social, sarò molto felice di leggerli =).
Al prossimo articolo,
Monica
Bibliografia
[1] | «http://www.isprambiente.gov.it/it/certificazioni/ipp/lca». |
[2] | D. Lloyd, «Electronic Readers Versus Printed Material – An Ecological Comparison» 2011 |
[3] | «https://www.theguardian.com/books/2010/oct/01/jonathan-franzen-freedom-uk-recall» |
[4] | D. Goleman e G. Norris, «How Green Is My iPad?» 2010. |
[5] | L. Belkhir e A. Elmeligi, «Assessing ICT global emissions footprint: Trends to 2040 & recommendations» Elsevier, 2018. |
[6] | E. Ritch, «The environmental impact of Amazon’s Kindle,» Cleantech Group, 2009. |
Altre Letture consigliate
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A life cycle assessment of e-books and printed books in South Africa
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