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di Monica Caboni

Qual è il primo gesto che fai quando ti svegli? Molto probabilmente è quello di spegnere la sveglia sul tuo smartphone, poi accendere la luce e alzarti per andare a fare colazione. Magari apri il frigorifero per prendere lo yogurt e poi scaldi l’acqua per il the o il latte nel microonde. Gesti scontati che ormai facciamo in automatico ma impensabili solo agli inizi del secolo scorso quando ancora si viveva senza elettricità.

L’energia elettrica è come l’aria, uno si accorge che esiste solo quando manca.

– Anonimo

O quando arriva la bolletta aggiungerei io.

Proprio così, l’energia elettrica ha rivoluzionato il modo di vivere degli esseri umani e oggi la utilizziamo nella quotidianità senza neanche rendercene conto, ma ti sei mai chiesto come faccia ad entrare nelle nostre case?

L’energia elettrica compie un lungo percorso e prima di arrivare nelle nostre case deve essereprodotta, trasmessa e infine distribuita. Tutto questo è possibile grazie alle macchine, alle linee, alle infrastrutture e a milioni di persone che ogni giorno lavorano per mandare avanti questo sistema.

SI PARTE DALLE CENTRALI

In realtà, l’energia elettrica esiste già in natura e si presenta sotto forma di scariche elettriche: quelle dei fulmini per esempio. Purtroppo, non possiamo immagazzinarla e sfruttarla per i nostri scopi e dobbiamo necessariamente produrla.

L’energia elettrica che utilizziamo quotidianamente viene prodotta in appositi impianti chiamati centrali. A seconda del tipo di energia primaria impiegata, si parla di centrali idroelettriche, termoelettriche, geotermiche, solari, eoliche, e altre ancora.

Le centrali sono un aspetto molto importante della produzione e te ne parlerò nel dettaglio in un altro articolo dedicato.

Quando l’energia prodotta in Italia non è sufficiente dobbiamo acquistarla da altri Paesiconfinanti come la Francia o la Svizzera che producono energia in eccesso anche grazie alle centrali nucleari.

Con il decreto Bersani del 16 marzo 1999, la produzione di energia elettrica è stata liberalizzata e può essere svolta da qualsiasi soggetto italiano o estero per favorire la libera concorrenza nel mercato elettrico.

Adesso abbiamo chiaro dove viene prodotta ma c’è un problema: le centrali non risiedono quasi mai vicino ai luoghi di consumo quindi bisogna provvedere al suo trasporto.

LA TRASMISSIONE

L’energia elettrica appena prodotta viene inviata alla rete elettrica attraverso gli elettrodotti costituiti dalle classiche linee aeree oppure dai cavi interrati.

Le linee aeree vengono sostenute dai tralicci, mentre quelle interrate passano sottoterra o attraverso i cavi sottomarini come quelli che collegano la Sardegna alla Penisola.

Il passaggio della corrente nei conduttori determina delle perdite di energia in termini di dissipazioni in calore (che dipendono dall’intensità della corrente circolante). Per limitare queste perdite si utilizzano i trasformatori, delle macchine statiche che innalzano il livello di tensione e riducono la corrente mantenendo costante la potenza trasmessa.

La rete di trasmissione è di proprietà di un unico soggetto, Terna, una società che si occupa di trasportare l’energia in alta e altissima tensione (stiamo parlando di livelli di tensione compresi fra i 120 e i 380 kV) dalle centrali a chi la consuma e di una funzione fondamentale che prende il nome di dispacciamento.

Il dispacciamento consiste nel bilanciare in ogni momento la domanda di energia con l’offerta (al netto delle perdite di trasporto e distribuzione) e di regolare la frequenza e la tensione di rete per garantirne la stabilità.

 

Cosa succede quando le centrali producono più dell’energia richiesta dagli utenti? l’energia in eccesso viene persa?

 

Assolutamente no!! L’eccessiva produzione delle centrali è una condizione che va assolutamente evitata. Il sistema deve essere sempre in equilibrio per evitare che si verifichi un blackout.

Quindi in ogni istante si deve verificare sempre questa uguaglianza

 

Energia prodotta dalle centrali = Energia richiesta dagli utenti

 

Dobbiamo tenere conto però che la domanda di energia varia continuamente in base alla fascia oraria giornaliera, a fattori metereologici, alle stagioni e ad altri fattori di natura socioeconomica e la produzione da fonti rinnovabili è non programmabile e quindi imprevedibile.

Quindi come si fa a mantenere il sistema elettrico in equilibrio?

Come avrai intuito non è un’operazione semplice: ogni giorno Terna elabora una previsione del fabbisogno nazionale per il giorno successivo ma i consumi effettivi possono non coincidere e per questo motivo deve gestire in tempo reale il sistema elettrico adattando la generazione di energia alla richiesta.

Senza entrare troppo nel dettaglio, le operazioni svolte per ottenere l’equilibrio tra domanda e offerta comprendono:Richiedere alle centrali di produrre di più o di meno in base al carico

  • Importare energia dall’estero
  • Chiedere ai carichi di assorbire di più o di meno in base alla produzione
  • Immagazzinare l’energia prodotta in eccesso in sistemi di accumulo di energia e far si che essi la rilascino all’occorrenza

Purtroppo, ad esclusione dei sistemi di pompaggio, le tecnologie d’accumulo non sono ancora molto diffuse e per questo motivo il dispacciamento si basa principalmente sulla regolazione delle centrali.

DISTRIBUZIONE

Siamo arrivati all’ultimo step dell’intero processo: l’elettricità viene consegnata all’utente finaletramite le reti di distribuzione locali date in concessione a diversi operatori (ad esempio Hera, E-distribuzione ecc). In questa fase la tensione viene necessariamente abbassata (sempre grazie all’utilizzo dei trasformatori), sia per motivi di sicurezza sia perché i carichi delle utenze domestiche e industriali lavorano generalmente in bassa (fino a 1000 V) o media tensione (da 1 a 30 KV).

 

Queste tre fasi costituiscono il Sistema Elettrico Nazionale, un sistema quasi invisibile ai nostri occhi ma che ci permette di avere tutta l’energia di cui abbiamo bisogno per fare cose semplici come viaggiare, scaldarci, o prepararci da mangiare.

Spero che questo articolo ti sia piaciuto, non esitare a scrivermi sui social per qualsiasi curiosità ti sia venuta in mente durante la lettura. E se ce ne sarà bisogno scriverò un articolo di approfondimento.

 

Buona settimana, Monica

FONTI

www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/99079dl.htm

www.diritto.it/articoli/amministrativo/molinari.html

www.terna.it