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Forse nulla ha cambiato la vita dell’uomo quanto l’aver imparato ad utilizzare l’elettricità. Ecco perché ho deciso di raccontare nel blog la storia dell’elettricità, o meglio, la storia della sua scoperta.

Le meraviglie del passato sono oggi delle manifestazioni consuete

– Nikola Tesla

Mi piace scoprire la storia degli oggetti che mi circondano, chi c’è dietro e sotto quali sentimenti ed esigenze è stato necessario crearli. Oggi siamo molto più materialisti rispetto al passato, diamo per scontate tantissime cose e credo che conoscerne le origini e le circostanze legate alla loro scoperta ci possa aiutare ad apprezzarle di più.

Il mio percorso di studi è prettamente tecnico ma nonostante questo, le materie che ho studiato sono riuscite a stimolare in me molte curiosità. Come siamo arrivati a costruire centrali per la produzione di energia? Come siamo diventati così affamati di energia e dipendenti da tutti quei dispositivi che ne fanno uso? Tutto questo deve avere un’origine.

In realtà, l’uomo è vissuto per migliaia di anni senza sfruttare l’elettricità e possiamo dire chela sua scoperta è abbastanza recente se comparata alla storia degli esseri umani. È stata proprio la curiosità dei nostri antenati, la loro voglia di cercare delle risposte e di dare un senso ai fenomeni naturali a permettere la realizzazione di quelle innovazioni e di quelle scoperte che ci hanno portato ai giorni nostri e per questo motivo meritano di essere raccontati.

LE ORIGINI

Questa storia ebbe inizio molto tempo fa, nel VI secolo a.C. quando il filosofo Talete di Mileto, uno dei sette saggi dell’antica Grecia, osservò come l’ambra, se strofinata con un pezzo di stoffa, aveva la capacità di attrarre a sé oggetti leggeri come le piume, pezzetti di foglia o di paglia che si trovavano poco distanti. Immagina lo stupore di Talete nel vedere, per la prima volta, questi corpuscoli muoversi e attaccarsi alla bacchetta d’ambra. Aveva appena osservato la manifestazione di quel fenomeno che oggi chiamiamo “elettricità statica”.

Talete fu il primo a narrare di questo singolare fenomeno elettrico. Fondatore della scuola Gionica, sosteneva che l’acqua fosse il principio di ogni cosa e investigava con passione sulla natura delle cose. Non conoscendo le leggi fisiche che oggi ci sono note, ipotizzò che l’ambra avesse un’anima grazie alla quale riusciva ad attrarre altri corpi, nonostante all’apparenza sembrasse inanimata.

In seguito, nel 360 a.C., Platone suppose che tale proprietà dell’ambra si potesse attribuire ad un fluido invisibile che, uscendo dalla resina, urtava contro l’aria. Tale fluido, respinto dall’aria, tornava indietro verso l’ambra stessa trascinando con sé i materiali leggeri che si trovavano nel percorso.

Per molto tempo questo fu tutto ciò che si seppe a riguardo. Si dovettero aspettare oltre 2000 anni prima che venissero fatte nuove scoperte sulle proprietà dell’ambra.

Oggi sappiamo che le scoperte scientifiche ci hanno portato ad alte conclusioni, ma il nome elettricità deriva proprio dalla parola greca élektron, che in greco significa ambra, la sostanza in cui si osservarono in origine i primi fenomeni elettrici.

Per oggi è tutto.

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A presto, Monica