di Martina Saiu
Nel precedente articolo qui su Impatto Elettrico, ti ho parlato delle auto elettriche e ibride; oggi invece voglio approfondire un altro segmento di mercato, quello a due ruote. In particolare, mi riferirò a veicoli a motore, motociclette e scooter, e al veicolo ecologico per eccellenza, la bicicletta.
Un Paese è sviluppato non quando i poveri posseggono automobili, ma quando i ricchi usano mezzi pubblici e biciclette
– Gustavo Petra, sindaco di Bogotà
Effettivamente la bicicletta si è presa una bella rivincita sull’automobile, soprattutto in città, dove è molto più pratica per gli spostamenti; introducendo la pedalata assistita, poi, si sta inserendo in un nuovo segmento di mercato, facendo concorrenza agli scooter. Ora ti mostrerò le caratteristiche dei diversi mezzi.
MOTOCICLI
MOTO ELETTRICHE
Pensare di perdere la rumorosità che ha sempre contraddistinto la moto, per alcuni appassionati (che la chiamano “musica”) potrebbe essere un colpo al cuore. Eppure, oggi le moto elettriche non hanno nulla da invidiare a quelle con motore a combustione interna in termini di prestazioni, come ti illustrerò più avanti.
La prima “moto elettrica” nasce nel 1870: il Vélocipede à Grande Vitesse, riconosciuto come la prima moto della storia, ma all’apparenza molto più simile ad una bicicletta, aveva in origine proprio un motore elettrico, che venne poi sostituito con uno a vapore. Con l’avvento del motore a combustione interna, il carburante per le motociclette è sempre stato la benzina, e solo in epoca recente le case produttrici hanno introdotto il motore elettrico in questi mezzi.
All’EICMA (Esposizione Internazionale Ciclo Motociclo e Accessori), la rassegna espositiva mondiale e punto di riferimento per le due ruote, nel 2007 fu presentato dalla statunitense Vectrix il modello Superbike. Negli anni successivi, ogni nuova edizione di EICMA vedeva altre case pronte al grande salto verso un modello elettrico; per citarne alcune, un’altra statunitense, la Brammo, presentò il modello Enertia Plus nell’edizione 2010, mentre l’italiana CRP Racing presentò Energica nel 2011.
Proprio quest’ultima azienda, soprannominata “la Tesla a due ruote”, è l’unico fornitore ufficiale del prossimo campionato mondiale di Moto-E, nel quale appunto concorrono solo moto elettriche. I marchi più blasonati invece sono arrivati un po’ più tardi allo sviluppo delle moto elettriche (per esempio Harley-Davidson nel 2014, Honda nel 2017, Yamaha nel 2018).
SCOOTER ELETTRICI
Per quanto riguarda gli scooter, il mercato è stato più produttivo da subito, perché è pensato per la circolazione su brevi distanze in città e ha una richiesta maggiore. Lo dimostrano i diversi modelli prodotti, stavolta non solo da marchi di nicchia, ma anche da quelli più blasonati. Anche in questo caso è stata Vectrix ad aprire i giochi ad EICMA nel 2008 con il Maxi Scooter Elettrico VX-1; da quel momento in poi, diversi marchi, soprattutto cinesi, Niu in primis, hanno prodotto e presentato alla manifestazione modelli di scooter elettrici.
In Italia però soltanto di recente ci si è affacciati a questo mercato; la Piaggio infatti ha proposto solo nel 2018 il suo primo modello di Vespa elettrica, associato alla versione ibrida Vespa X, ma con questo ritardo sta perdendo la possibilità di aggiudicarsi importanti fette di mercato, in cui si sono ormai inserite le aziende orientali. In realtà però, già nel 2008, la stessa Piaggio presentò ad EICMA il primo modello di scooteribrido a tre ruote, MP3 Hybrid, e ancor prima, nel 2006, consegnò alla città di Milano i primi prototipi di Hys, ibrido a due ruote; mentre nel 2017 Honda presenta lo scooter ibrido a due ruote, il PCX Hybrid, associato al “fratello” elettrico, il PCX Electric.
CARATTERISTICHE
Ma veniamo al sodo: cosa distingue una moto o scooter elettrico da un mezzo alimentato a benzina?
Sei abituato a misurare la cilindrata in cm3 (centimetri cubi, comunemente indicati con cc), ma una moto elettrica non possiede cilindri, dunque per fare un paragone, dovrai utilizzare i kW, anche se queste due unità di misura non hanno un rapporto diretto; per fare alcuni esempi, uno scooter 125 cc può avere potenze fino agli 11 kW, mentre orientativamente dai 50 kW si ha una moto di media potenza e dagli 80 kW una moto di potenza elevata.
Con una moto o scooter elettrico, non puoi pensare di fare rifornimento dal benzinaio, ma il tuo nuovo serbatoio sarà la batteria; in base alla sua capacità, ne determinerai l’autonomia prima di doverla ricaricare, tramite colonnine o con ricarica domestica.
Se tieni il tuo mezzo fermo per lunghi periodi, per esempio d’inverno, avrai notato che la batteria può subire un degrado e magari lasciarti a piedi; in una moto o scooter tradizionale l’acquisto ottimale sarebbe un mantenitore di carica, che appunto stabilizza la carica della batteria in modo sempre efficiente. In una moto elettrica, questo sistema può essere già integrato, come nel caso della casa produttrice Energica, che presenta la funzione LPR (Long Period Rest, letteralmente riposo a lungo termine), quindi anziché il mantenitore, nei periodi di non utilizzo, collegherai direttamente la moto alla presa elettrica per mantenere la carica ottimale, con un minimo assorbimento.
Per guidare una moto elettrica, dovrai pensare diversamente al tuo stile di guida: nella maggior parte dei modelli prodotti, infatti, non è presente il cambio manuale, quindi niente tocco sul pedale per cambiare le marce; ma alcune case, per esempio la Brammo, hanno voluto lasciare intatta questa caratteristica, proponendo moto con cambio a sei marce.
Per quanto riguarda lo scooter, invece, spesso adoperato in città, la frenata rigenerativa può essere di grande aiuto per aumentarne l’autonomia.
Entro ora più nel dettaglio riguardo a vantaggi e svantaggi di moto e scooter con motore elettrico.
VANTAGGI
Se hai già letto l’articolo riguardante le auto ibride ed elettriche, conoscerai gran parte dei vantaggi che sto per citare. Difatti, si possono fare considerazioni simili riguardo alleemissioni, perché ovviamente moto e scooter elettrici non sono fonte di inquinamento (sempre al netto dell’energia necessaria alla loro produzione e alimentazione, spesso derivante da fonti fossili).
Ovviamente il livello di rumore è notevolmente ridotto, dato che questi mezzi sono molto silenziosi.
Devi anche considerare che in alcune città è proibita la circolazione nel centro storico a mezzi inquinanti, dunque con la scelta di un mezzo elettrico hai maggiori zone di transito a disposizione.
Le spese base per la moto o lo scooter elettrico sono modeste: infatti, non pagherai ilbollo per i primi 5 anni e otterrai l’assicurazione a prezzo ridotto fino al 50 % rispetto ad una moto tradizionale.
Per quanto riguarda le prestazioni, sia la moto che lo scooter non fanno rimpiangere i loro equivalenti con motore a combustione: presentano infatti una maggiore ripresa, perché la coppia fornita dal motore è maggiore e disponibile da subito.
Anche l’aspetto della manutenzione non è trascurabile: pensa a quante piccole cose concorrono all’aumento del prezzo del tagliando. Per esempio, non ti dovresti più preoccupare del filtro dell’olio, della frizione, del filtro dell’aria, delle candele, del filtro carburante e così via.
Inoltre, moto e scooter elettrici, se acquistati in sostituzione di un altro mezzo a motore endotermico, potranno usufruire di incentivi statali e già attualmente hanno alcune agevolazioni che variano da produttore a produttore.
Voglio chiudere con la lista dei vantaggi riportando un confronto sul costo del “pieno”; per le moto prendo spunto da questa analisi fatta da Motorbox: i modelli presi in esame sono la moto tradizionale Yamaha MT-07 e la moto elettrica Zero SR 14.4.
Per gli scooter faccio un confronto tra il modello endotermico più venduto nel 2018, l’Honda SH 150, e uno dei modelli della Govecs, il Go-S1.2, perché con il servizio di scooter sharing lanciato a Roma, è stato l’elettrico più venduto in Italia nel 2017 (insieme agli altri due modelli Go-S2 e Go-S3).
Come puoi osservare dalle tabelle, il costo del pieno nel caso per il mezzo elettrico è sensibilmente inferiore; ho considerato il costo del kWh per una ricarica domestica, tenendo conto del prezzo medio in bolletta. A causa della capacità della batteria, i km percorsi con un pieno tra benzina ed elettrico sono diversi, ma comunque per percorrere la distanza del modello a benzina con l’elettrico, nel caso della moto servirebbero poco più di 4 €, mentre per lo scooter circa 2,50 €.
Tieni presente poi che alcune moto consentono l’aggiunta di una batteria supplementare per avere una maggiore autonomia e alcuni scooter invece hanno labatteria estraibile, in modo sia sempre possibile caricarla (per esempio se non hai accesso diretto all’elettricità nel luogo in cui parcheggi il mezzo).
SVANTAGGI
Arrivo ora alla nota dolente, che è sostanzialmente il primo freno all’acquisto di moto e scooter elettrici: il costo ancora elevato. Prendendo in esame le stesse moto citate precedentemente, per esempio, la Yamaha MT-07 ha un prezzo di listino di 6790 €, mentre la Zero SR 14.4 costa quasi il triplo, circa 19000 €, senza considerare gli optional come la batteria supplementare.
Ovviamente devi ragionare in prospettiva, pensando a quanto costeranno la manutenzione e il pieno, per esempio. In generale, per le moto elettriche, la spesa può andare da un minimo di circa 9000 € per la Brammo Enertia fino a oltre 30000 € della Energica Ego. Per quanto riguarda gli scooter, invece, i prezzi dei modelli elettrici sono più competitivi rispetto a quelli tradizionali: infatti, con 1500 € puoi acquistare il Niu M1S, mentre con 6000 € puoi avere la Vespa elettrica. Ci sono ovviamente anche scooter molto più cari, come per esempio il BMW C, che ha un prezzo di quasi 15000 €.
In Italia, la vendita di veicoli elettrici a due ruote è in crescita, ma in valore assoluto ancora molto ridotta: tra gennaio e marzo del 2018 sono stati immatricolati 146 tra scooter e moto, rispetto ai 47 dello stesso periodo dell’anno precedente; in Europa il numero complessivo è di 1726, quindi attualmente il nostro Paese rappresenta meno del 10 % del mercato europeo.
Un altro svantaggio è legato all’autonomia, che è strettamente collegata ai tempi e all’infrastruttura di ricarica. I vari modelli si stanno comunque evolvendo con batterie sempre più capienti: per esempio, la già citata Zero SR 14.4, con l’utilizzo della batteria supplementare può arrivare a 359 km di autonomia, non certo pochi. Tra gli scooter, l’autonomia oscilla tra i 60 e i 100 km per i modelli di fascia bassa e media. Quindi pensando al tuo percorso tipico, se non è presente un’adeguata infrastruttura di ricarica, dovrai optare per la ricarica domestica; in questo caso i tempi saranno abbastanza elevati (fino a 8 ore), mentre con le colonnine più evolute a ricarica veloce, puoi ottenere lo stesso risultato in tempi molto ridotti: per esempio, l’Energica Ego in 20 minuti arriva all’80 % della carica.
Per quanto riguarda la moto, uno degli svantaggi può essere anche il peso dovuto alla presenza della batteria. Per ovviare a questo inconveniente, dovrai modificare il tuo stile di guida, perché il feeling con l’asfalto sarà diverso, ma le varie case stanno cercando di ottenere moto sempre più compatte e simili anche nel peso a quelle tradizionali.
Nel caso dello scooter, in alcuni modelli c’è una limitazione alla velocità massima che puoi sviluppare, generalmente 45 km/h, quindi in base all’uso che ne fai, potrebbe non essere sufficiente per te.
BICICLETTE
Per il tema delle biciclette, farò riferimento solo a una particolare tipologia, la e-bike, detta anche pedelec (abbreviazione di pedalata elettrica). Essa è una bicicletta dotata di motore elettrico che assiste la pedalata; tale motore però si aziona solo quando si pedala e può essere disattivato quando non necessario, rendendo così questo veicolo paragonabile a una bicicletta tradizionale.
Esiste invece la bicicletta elettrica, nota come s-pedelec (dove la “s” sta per speed, velocità) che può muoversi anche solo attraverso il motore, senza necessità di pedalare, ma rappresenta a tutti gli effetti un ciclomotore, per questa ragione non la tratterò qui e quando parlerò di e-bike (nonostante il nome possa richiamare la bicicletta elettrica) farò sempre riferimento alla prima tipologia illustrata.
CARATTERISTICHE
Come per le moto, anche per la bicicletta, l’idea di introdurre un motore elettrico non è nuova, anzi il brevetto risale al 1895, ma venne trascurato fino a poco tempo fa. Nel 1989 Yamaha immette sul mercato la sua prima bicicletta elettrica, ma è nei primi anni 2000 che questa idea ha iniziato a diffondersi e ad oggi ci sono diverse proposte.
L’idea che le accomuna tutte è rendere la e-bike alla portata di una vasta tipologia di utenti: dal neofita al più allenato, dal giovane all’anziano. Per esempio, se non puoi fare grandi sforzi, apprezzerai i benefici di un aiuto durante la pedalata, mentre se sei già un veterano della bici, ma vuoi usarla anche per andare al lavoro, non arriverai trafelato e potrai godere il viaggio.
A livello costruttivo, il motore, associato alla batteria, incide sul peso della bicicletta, soprattutto in base al punto in cui è posto: infatti, attualmente le soluzioni al mozzo della ruota anteriore o posteriore, più incisive da questo punto di vista, vengono sostituite dalla più adeguata collocazione sul telaio. Questa è la posizione più efficiente, perché trovandosi al centro, garantisce una migliore distribuzione dei carichi.
Per quanto riguarda la potenza del motore, il Codice della Strada prevede che non debba superare i 250 W di potenza e che si disattivi una volta raggiunti 25 km/h di velocità. Il motore inoltre, sfruttando appositi sensori, può avere diverse configurazionidi utilizzo, a seconda della coppia che si vuole ottenere, che si somma a quella fornita dalla tua pedalata.
Dal punto di vista della tipologia, il motore brushless (senza spazzole) è preferito a quello con spazzole, perché più piccolo e leggero, dunque più efficiente; tra le motivazioni, la mancata usura delle spazzole, la maggiore coppia fornita a parità di peso, la costruzione a compartimento stagno, che consente una maggiore sicurezza e affidabilità nel tempo.
Insieme al motore, l’elemento caratterizzante la e-bike è la batteria. Quella più efficiente è sicuramente quella al litio, perché rispetto a quelle al piombo o al nichel metal-idruro è più piccola e leggera; inoltre, ha una maggiore densità energetica, perciò fornisce più Wh a parità di peso.Il mercato della e-bike è in forte crescita: al primo posto c’è la Germania, che nel 2017 ne ha vendute 720000 unità, con un +19% rispetto al 2016. In Italia i numeri sono cresciuti ancora di più in percentuale (+25%) ma con unità inferiori in valore assoluto, 155000.
Un ulteriore dato è che quest’anno si è corso il primo Giro-E, il Giro d’Italia dedicato alle e-bike, ed è stato annunciato durante il Gran Premio di Roma di Formula-E. Dunque pensando anche alla già citata Moto-E, in ambito sportivo l’elettrico si sta affacciando con manifestazioni di grande rilevanza.
VANTAGGI
Arrivo ora a mostrarti i vantaggi della scelta di una e-bike, che coniuga i migliori aspetti della bicicletta tradizionale e quelli del ciclomotore.
Innanzi tutto, sotto il profilo legislativo, anche la e-bike, come la bicicletta, non è soggetta a immatricolazione, dunque nessuna spesa per bollo, assicurazione,revisione e patente. Nemmeno il casco è obbligatorio, ma ti consiglio di utilizzarlo per una maggiore sicurezza.La e-bike è trasversale, perché come ho già detto in precedenza, la pedalata assistita la rende adatta anche a persone non avvezze all’uso della bicicletta e consente anche ad un ciclista allenato di godersi il percorso con meno sforzo.
Come la bicicletta, la e-bike può transitare sulle piste ciclabili, entrare in zone a traffico limitato, non pagare il parcheggio; inoltre è un mezzo ecologico e dà un contributo positivo alla tua salute, combattendo la sedentarietà.
Dal punto di vista delle prestazioni, chiaramente l’aiuto del motore ti consentirà di coprire distanze che con le tue sole forze non avresti mai pensato di percorrere, quindi la e-bike può anche rivoluzionare le tue abitudini di vita.
La e-bike è tecnologica, perché i modelli più recenti integrano funzioni che prima utilizzavi separatamente o proprio non adoperavi, come il navigatore satellitare, e si possono connettere allo smartphone tramite app, per esempio per registrare i dati del tuo percorso.
In alcuni comuni è già possibile acquistare la e-bike con un incentivo economico, dunque verifica se anche nel luogo in cui risiedi sono in vigore tali agevolazioni e potrairisparmiare sul costo iniziale.
SVANTAGGI
Quali sono invece gli ostacoli all’acquisto di una e-bike? I costi di acquisto stanno diminuendo, perché si affacciano sul mercato nuovi costruttori e dunque c’è più concorrenza, però rispetto ad una bicicletta tradizionale, soprattutto se non hai grandi pretese dal punto di vista tecnico, la spesa è superiore. Per esempio, per il marchio Atala al costo di circa 400 € puoi acquistare la bicicletta tradizionale più semplice, mentre per avere il modello di e-bike meno costoso devi arrivare a circa 850 €. In generale comunque, non c’è una fascia di prezzo base, perché molto dipende dal marchio, dal tipo di motore, dalla batteria. Alcune case, come Askoll, Malaguti o Bottecchia, si attestano tra i 1000 e i 2000 €, ma altre come Bianchi o Scott propongono modelli che possono anche superare i 7000 €. Tutto dipende dalle tue esigenze e dal tuo budget, ma ci sono e-bike per tutte le tasche.
Un altro aspetto da considerare è l’autonomia che può garantirti la batteria: in media si va dai 50 ai 100 km, ma ovviamente c’è la tua pedalata a far aumentare le distanze. Al concetto di autonomia è collegato anche quello del tempo di ricarica, che mediamente va dalle 3 alle 6 ore; poiché spesso le batterie sono estraibili, hai la possibilità di caricare la batteria in casa o ovunque tu possa connetterti.
I costi di ricarica rappresentano una voce di spesa non presente con la bicicletta tradizionale, ma sono comunque ridotti: infatti, dato che mediamente le batterie hanno una capacità tra i 300 e i 600 Wh, facendo ancora riferimento ad un prezzo finito in bolletta del kWh di 0,25 €, una ricarica completa può costare tra 0,075 e 0,15 €, dunque cifre molto basse.
Un problema più generale è quello della mancanza dell’infrastruttura; mentre per quella di ricarica si può ovviare tranquillamente con il collegamento domestico, per il sistema di piste ciclabili in Italia siamo ancora carenti rispetto ad altri Paesi, soprattutto nel Nord Europa.
Infine, la manutenzione della e-bike è un po’ più complessa di quella su una bicicletta tradizionale. Infatti, dovrai prestare attenzione a preservare la batteria e garantirne una maggiore durata con alcuni accorgimenti: per esempio, evita condizioni di caldo, freddo o umidità eccessivi; ricarica la batteria separatamente dalla bicicletta e nei periodi di scarso utilizzo, esegui comunque almeno una ricarica al mese; inoltre, dopo i 3 anni potrebbe presentare un certo degrado, con conseguente riduzione dell’autonomia: in questo caso potrai sostituirla totalmente, oppure rigenerarla, sostituendo solo le celle.
Come per la bicicletta tradizionale poi, esegui periodicamente le classiche operazioni dipulizia, per eliminare polvere e sporcizia, e lubrifica le parti in movimento.
CONCLUSIONI
In conclusione, ti voglio dare alcuni spunti di riflessione. Le vendite di moto e scooter elettrici sono in costante aumento e le batterie al litio concorrono senz’altro a tale andamento: uno studio Bloomberg, citato in questa inchiesta, afferma che attualmente il giro d’affari degli accumulatori nel mercato mondiale è di 30 miliardi di dollari, si stima arriverà a 75 nel 2024 per arrivare addirittura a 550 miliardi di dollari nel 2050. In questo settore potrebbero anche inserirsi nuovi tipi di batterie, come le litio ferro fosfato, che sono più performanti e durature nel tempo.
Per quanto riguarda le e-bike, le potenzialità di questo mercato sono notevoli e i dati Statista parlano di 15 miliardi di dollari nel 2016, che in proiezione potranno diventare24,3 miliardi di dollari nel 2024. Mentre la moto elettrica viene acquistata prevalentemente per una guida singola, lo sharing può essere la chiave nel mercato degli scooter elettrici e delle e-bike, sia in chiave lavorativa (per esempio nei comuni che si dotano di scooter elettrici per i propri dipendenti), sia in chiave turistica (come l’organizzazione di visite guidate a bordo di e-bike); per esempio, l’immagine in alto richiama il servizio BikeMi della città di Milano.
Con questo articolo spero di averti aperto nuovi scenari rispetto al mercato dell’elettrico, che come hai visto non riguarda solo l’automobile.
Fammi sapere nei commenti sui social se hai domande o dubbi sulla mobilità elettrica a due ruote.
A presto, Martina.