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di Martina Saiu

È trascorso poco più di un anno da quando ho scritto l’ultimo articolo per Impatto Elettrico; nessuno di noi avrebbe mai immaginato un 2020 così insolito e per tanti aspetti tragico; io e Monica abbiamo pensato a questo articolo “a quattro mani” anche come simbolo di rinascita dopo un anno così buio.

Tuttavia, c’è qualcuno che ha beneficiato di questa situazione difficile che ancora ci accompagna: no, non mi riferisco a una persona in particolare, ma al nostro pianeta.
Sì, perché pensa, nel periodo del lockdown le emissioni di gas serra nell’atmosfera sono diminuite di circa 1 miliardo di tonnellate nei mesi di marzo e aprile. (1)

Questo cosa ti fa pensare? Che abbiamo una vita troppo frenetica? Che al primo segnale di stop la Terra ci ha ringraziato per essere tornata a respirare?

Non siamo tanto distanti dalla realtà; c’è da dire che però purtroppo a maggio 2020 si è registrata una temperatura media del pianeta superiore di 0,6 °C rispetto al mese di maggio di tutti gli anni precedenti a partire dal 1981; dunque queste modifiche sfortunatamente non sono permanenti. (2)

Nel contesto che ti ho appena illustrato, oggi vorrei parlarti di una collana di libri edita proprio nel 2020 dal titolo “Vivere sostenibile”. 

“Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale.”

C.S. Lewis

Quale anno migliore per provare a riflettere sulle nostre scelte di vita e cercare di migliorare?

Nel mio precedente articolo ti parlavo di piccole modifiche dello stile di vita che potrebbero giovare al pianeta (e anche alle tue tasche) nel lungo periodo.

In questo caso, invece, ogni libro ha un grande tema centrale, che si sviluppa attraverso i contenuti di scienziati, giornalisti, personaggi di rilievo delle più importanti aziende italiane e internazionali. Si passa dal cibo ai rifiuti, dalla bioeconomia all’abbigliamento, dall’acqua alla terra.

Abbiamo scelto due libri come rappresentativi delle sfide che ci aspettano nel medio e lungo termine per i prossimi anni.

La scelta di Monica: “Non c’è più tempo” di Luca Mercalli

Il libro di Mercalli, il noto climatologo e presidente della società metereologica italiana, non è un testo inedito, bensì raccoglie una serie di articoli sull’ambiente e i cambiamenti climatici usciti nell’arco di un decennio in varie riviste.

Si potrebbe pensare che per questo motivo non valga la pena leggerlo e invece quello che mi viene in mente è che le riviste dopo un po’ vengono buttate e che questi preziosi consigli, purtroppo ancora attuali, sarebbero andati persi. Raramente ci capiterà di risfogliare una rivista di 3 anni fa, giusto? Forse quando siamo in sala d’attesa dal medico o dalla dentista.

Non c’è più tempo è un libro per ricordarci che i cambiamenti climatici sono già in atto e che le conseguenze ci sono note da quasi un secolo. Abbiamo minimizzato e trascurato il problema e purtroppo, il momento giusto per agire era 40 anni fa. La buona notizia è che si può fare ancora qualcosa per limitare i danni e per evitare che le cose peggiorino ancora, ma dobbiamo farlo adesso.

Troppo spesso ci ricordiamo di agire quando ormai è tardi, quando gli effetti sono più che evidenti ma purtroppo sono anche irreversibili. Se c’è una cosa che possiamo imparare dall’anno appena trascorso è che prevenire è meglio che curare e questo concetto dobbiamo applicarlo anche ai problemi ambientali: non produrre un rifiuto è meglio che riciclarlo.

Il libro di Mercalli è un libro per tutti, per chi non ha ancora interiorizzato che molte specie animali, tra cui l’essere umano, rischiano l’estinzione o di avere un netto peggioramento della qualità della vita, e per chi invece ha compreso la gravità della situazione ma ha bisogno di sapere che c’è ancora speranza e un margine per agire.

È un libro per chi ha poco tempo per leggere dato che è suddiviso in piccoli paragrafi e per chi vuole dei consigli che siano facili e applicabili alla vita di tutti i giorni.

Non ti prenderò in giro dicendoti che “volere è potere” e che dobbiamo tutti adottare lo stesso stile di vita dell’autore ma ti invito a riflettere e a provare a adattare i consigli alla tua quotidianità. Mercalli, per esempio, mangia le uova delle sue galline, coltiva un piccolo orto e produce energia e acqua calda con i pannelli fotovoltaici e quelli solari termici. Sono cose, che se vivi in città, o non hai gli spazi giusti, diventano molto difficili da realizzare. Magari si potrebbe provare ad acquistare verdura locale e coltivata in modo etico tramite Gruppi di Acquisto Solidale (GAS).

Tuttavia, l’importanza di leggere alcuni libri non sta nel seguire alla lettera ciò che c’è scritto, ma nel trovare punti di vista e spunti di riflessione che prima non avevamo, e magari far nascere in noi nuove idee e applicazioni.

È un libro che non richiede basi scientifiche approfondite ma non banalizza mai l’argomento mettendo in luce il fatto che i problemi ambientali sono anche problemi sociali, politici ed economici e che per risolverli dobbiamo agire su più fronti perché non esiste “la soluzione” ma ne esistono tante che insieme possono darci grossi risultati.

La scelta di Martina: “Green Mobility” a cura di Andrea Poggio

Il libro è un grande contenitore che unisce professionisti del settore, ingegneri, architetti, economisti, personaggi di spicco di grandi aziende e multinazionali, per sviscerare dalla A alla Z il tema della mobilità sostenibile. La sua utilità non si esaurisce con la prima lettura, ma secondo me rimane un testo utilissimo anche per una consultazione futura, soprattutto perché auspica cambiamenti strutturali importanti che coinvolgono le città, le aziende, il modo di spostarci in generale.

Ho apprezzato tanto la suddivisione in piccoli capitoli, trattati in modo semplice e intuitivo, con l’inserimento di grafici, dati e tabelle, che rendono la lettura più scorrevole e chiara.

Mobilità sostenibile però non significa soltanto la possibilità di utilizzare un mezzo diverso dall’auto tradizionale; questo concetto assume un significato più vasto se si pensa ai trasporti pubblici, alla rivisitazione degli spazi pubblici per una vita più a misura d’uomo e non di auto, con riduzione dei parcheggi, a favore di piste ciclabili e marciapiedi, supporto ai veicoli elettrici inserendo un’infrastruttura di ricarica idonea.

Ci sono anche riferimenti alla guida autonoma, alla condivisione del proprio mezzo, all’incentivazione della piccola mobilità (per esempio monopattini o hoverboard, facilmente trasportabili anche sui mezzi pubblici).

Molto interessante anche la trattazione in merito alle più importanti città italiane, tra le quali purtroppo non è stata inserita la “nostra” Cagliari, ma che secondo noi merita una menzione. Infatti, i parametri scelti per la valutazione sono l’utilizzo dei vari tipi di mezzo (auto, moto, trasporto pubblico locale), la percentuale di auto elettriche o ibride e di moto elettriche presenti, l’infrastruttura di ricarica e la condivisione dei suddetti mezzi. In generale, tra le città menzionate si va da alcune che non hanno nemmeno una colonnina, ad altre che ne registrano fino a 150 sul territorio; per quanto riguarda la percentuale di utilizzo dei mezzi, è sempre l’auto a fare ancora la parte del leone, ma in alcune città la pratica della condivisione è più diffusa.

In questo contesto, ci sembra doveroso citare Cagliari poiché l’infrastruttura di piste ciclabili e colonnine di ricarica ha avuto i suoi primi sviluppi già diversi anni fa e la linea di trasporto urbano locale ha implementato la presenza di mezzi ibridi ed elettrici per supportare quelli già presenti.

Infine, il libro si rivolge al lettore fornendo spunti di riflessione sul futuro e chiedendo agli assessori alla mobilità dei vari enti di seguire la strada della transizione energetica con ottimismo e pragmaticità.

In passato abbiamo scritto altri articoli sulla mobilità sostenibile e sui veicoli elettrici e se ti va di approfondire li trovi a questo link.

Conclusioni

Queste sono le nostre scelte, ma ora aspettiamo te! Conosci questa collana? Hai acquistato qualche titolo e vuoi dirci la tua? Commenta nel blog o sui nostri canali social per farci sapere il tuo parere.

Speriamo che la lettura sia un punto di partenza per il nostro piccolo grande cambiamento.

A presto.

Martina

Fonti

(1) https://www.ilpost.it/2020/03/17/coronavirus-inquinamento-emissioni/ 

(2) https://www.google.it/amp/s/www.ilpost.it/2020/09/05/ritorno-inquinamento-coronavirus/amp/