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di Martina Saiu

Il risparmio energetico è un tema vasto e complesso; senz’altro rappresenta uno degli argomenti più attinenti al nome di questo blog: Impatto Elettrico. Sì, perché se ci pensi, oggi disponiamo di tanti comfort, impossibili da immaginare solo mezzo secolo fa, i quali però comportano spesso un dispendio notevole di energia elettrica, che “impatta” anche sulle nostre tasche.

Gli uomini non riescono a capire quale gran rendita costituisca il risparmio

– Cicerone

In questo primo articolo dedicato al risparmio energetico, ho scelto di occuparmi dell’ambiente domestico, e in particolare della stanza sicuramente più impiegata in una giornata media: la cucina.

Per parlare di risparmio, inteso come riduzione dei consumi, partiamo dagli elettrodomestici; essi sono classificati con una lettera (generalmente da A+++ a D) che indica l’efficienza energetica alla quale lavorano.

Tramite l’etichetta energetica, possiamo confrontare per esempio due lavastoviglie, che per svolgere le stesse funzioni, possono consumare diverse quantità di energia. Dunque, l’introduzione di questo sistema di classificazione ha aiutato il consumatore a scegliere quale tra i prodotti presi in esame è più performante dal punto di vista energetico.

É importante però chiarire che non necessariamente un elettrodomestico di classe A+++ consumerà poca energia in senso assoluto, ma relativamente a un suo equivalente inferiore. Proprio per questo motivo, devi prestare attenzione all’accensione simultanea di più dispositivi, per evitare il sovraccarico e conseguente distacco, e se la tua tariffa dell’energia elettrica è bioraria, sarà più conveniente attivare gli elettrodomestici dopo le 19 ed entro le 8 del mattino seguente.

GLI ELETTRODOMESTICI

Nello specifico, vediamo come ottimizzare l’utilizzo dei principali elettrodomestici presenti in cucina:

  •  lavastoviglie: scegli quando possibile il programma “eco”, che dura più a lungo, ma garantisce un dispendio minore di energia elettrica in proporzione; utilizzala principalmente a pieno carico o, quando le stoviglie sono poche, scegli il mezzo carico se disponibile;
  • frigorifero: se stai pensando di acquistarne uno nuovo, scegline uno proporzionato alle tue esigenze: non ha senso prenderne uno troppo grande, per poi tenerlo sempre mezzo vuoto. Il frigorifero è l’elettrodomestico che teniamo acceso per più tempo, in pratica 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno; dobbiamo quindi dedicargli particolare attenzione. Un aspetto che viene spesso sottovalutato è il suo posizionamento: infatti, tenerlo vicino a fonti di calore come termosifoni, forno e lavastoviglie o in una zona dove batte il sole, costringerà il frigorifero a lavorare di più per mantenere costante la temperatura, il che vuol dire maggiori consumi. Ricordati inoltre di tenere puliti i vari componenti, in particolare le guarnizioni, che garantiscono un corretto mantenimento del fresco; non introdurre cibi ancora caldi e soprattutto non tenere lo sportello aperto troppo a lungo;
  • congelatore: sbrinalo frequentemente, per evitare che la capacità di congelamento diminuisca; organizza i cibi riposti con etichette, affinché si conosca sempre il contenuto anche ad una prima occhiata e venga così tenuto aperto per il minor tempo possibile; preferisci dosi ridotte per una migliore organizzazione dello spazio e conseguente riempimento non eccessivo, che garantisce un più uniforme raffreddamento;
  • bollitore elettrico: se bevi il tè a colazione o a merenda, il bollitore è davvero una comodità; ricordati però di non riempirlo più del necessario o impiegherà più tempo a far bollire l’acqua;
  • forno a microonde: preferiscilo al forno tradizionale per il riscaldamento e lo scongelamento dei cibi, in quanto il consumo di energia è sensibilmente inferiore; copri i cibi per ottenere il risultato in minor tempo; puliscilo dopo ogni utilizzo;
  • forno elettrico: quando devi adoperarlo per la cottura, spegnilo un po’ prima del tempo indicato, in modo da sfruttare il calore residuo, in particolare se dispone della funzione ventilata; nei forni moderni puoi evitare il pre-riscaldamento, poiché sono capaci di raggiungere la temperatura desiderata più velocemente; anche in questo caso, la pulizia è d’obbligo per garantire che non sia sprecata energia per scaldare eventuali residui all’accensione successiva;
  • infine, se nella cucina è presente anche un condizionatore d’aria, è consigliabile la  funzione deumidificatore durante l’estate, che garantisce una temperatura percepita inferiore e consumi ridotti rispetto all’utilizzo in raffrescamento; per l’inverno, evita di impostare temperature troppo elevate, che creerebbero un notevole sbalzo di temperatura rispetto all’esterno, con rischi per la salute oltre che inutili sprechi energetici.

Un’altra parte fondamentale della cucina è l’illuminazione. Posto che nella stanza sarebbe necessario disporre di lampade a led per garantirsi il minor consumo possibile e una maggiore durata, hai mai pensato a quanto consuma la lampada che si trova sopra il piano cottura? Beh, spesso non è di nuova concezione, perciò parliamo di lampadine da 25 W o anche 40 W. Il consiglio più immediato è la sostituzione con una lampada a led oppure nel caso non sia possibile, è opportuno limitarne l’utilizzo al solo momento di cucinare.

IL PIANO COTTURA

In conclusione, il re della cucina è sicuramente il piano cottura; per chi dispone di quello a induzione, ci sono alcuni accorgimenti che garantiscono il risparmio di energia elettrica.

In particolare:

  •  utilizza un piano di dimensioni adatte alla pentola o padella da adoperare, per evitare sprechi inutili o scarsa qualità della cottura;
  •  utilizza pentole e padelle di materiali adatti a questo tipo di piano;
  • come nel caso del forno elettrico, anche qui lo spegnimento preventivo può essere un alleato; 

Proprio ieri ho sperimentato la cosiddetta cottura passiva, che prevede lo sfruttamento del calore che si genera nella pentola chiusa per terminare la cottura dei cibi. Ispirata da questo videoho voluto cuocere la pasta: dopo aver portato a bollore e gettata la pasta in pentola, ho spento il fuoco e richiuso la pentola col coperchio, conteggiando i minuti previsti per il tipo di pasta e aggiungendone 2. Una volta terminati, la pasta era effettivamente cotta. Ovviamente il risparmio di 5-10 minuti di un piano a induzione spento è minimo, possiamo pensarlo su larga scala nell’economia annuale di una famiglia o moltiplicato per tutti coloro che lo adoperano, ma è comunque un esperimento che ti invito a compiere.

Bene, questo primo articolo dedicato al risparmio energetico si chiude qui, fammi sapere nei commenti o sui social quali accorgimenti utilizzi in cucina per risparmiare energia elettrica!

A presto, Martina