di Martina Saiu
Per chiudere il cerchio sul risparmio energetico nell’ambiente domestico, ho pensato di citare ambienti molto diversi tra loro, ma che potresti sfruttare spesso durante la giornata: lo studio, il salotto e la camera da letto.
I computer sono come i condizionatori d’aria. Funzionano bene fino a quando non si inizia ad aprire le finestre.
– Anonimo
Eh già, “non aprire le finestre” è un consiglio utile se hai acceso il climatizzatore, mentre per il computer vale il contrario: non chiudere questa finestra fino alla fine dell’articolo!
Salotto e camera da letto rappresentano spesso ambienti di relax, atti allo svago o al riposo, mentre per quanto riguarda lo studio, potresti non averne uno vero e proprio, ma identificarlo con la stanza in cui tuo figlio svolge i compiti e poi si svaga con i videogiochi, oppure una zona della casa in cui tu lavori al computer.
Tuttavia, stavolta non dividerò l’articolo per stanze, perché potresti avere i diversi dispositivi indifferentemente nell’una o nell’altra, dunque procederò per argomenti.
TECNOLOGIA
Se osservi gli apparecchi elettronici che hai in casa, a prima vista non hanno un grande impatto sulla tua bolletta, ma effettivamente potresti ottenere un risparmio con un utilizzo più consapevole.
TELEVISORE
È poco probabile che tu possieda ancora un modello a tubo catodico, ma in questo caso potresti pensare di sostituirlo: oggi infatti l’acquisto di un televisore è senz’altro più conveniente rispetto al passato, a parità di prestazioni offerte.
Se stai pensando a un nuovo modello, dovrai seguire comunque alcuni criteri per una scelta consapevole.
Anche il televisore è identificato con una certa classe energetica, che ti darà un’indicazione generale del consumo da acceso e in stand-by, ma questi non sono gli unici dati da considerare per ottenere un risparmio.
Un altro elemento importante è infatti il tipo di schermo: quello LCD dà migliori prestazioni rispetto a quello al plasma; sempre rispetto allo schermo, la retroilluminazione LED è un fattore determinante per garantire un maggiore risparmio, spesso può essere regolata in base alla luce della stanza; esiste poi una tecnologia più recente, la OLED, che grazie alla retroilluminazione propria del materiale (carbonio, identificato dalla O di Organic nella sigla), consente un risparmio ancora maggiore.
A proposito di luminosità dello schermo, anche tu puoi intervenire sulle impostazioni affinché sia sempre adeguata: per esempio la notte non hai bisogno di una luce forte, ma anzi abbassare la luminosità ti permetterà di risparmiare e di fare un favore ai tuoi occhi.
In generale, ogni televisore ha le proprie impostazioni di visione ottimali, indicate nel manuale di istruzioni: dagli un’occhiata e opta per le regolazioni più adeguate per conciliare una visione ottimale al risparmio energetico.
È importante anche il dimensionamento dello schermo rispetto alla distanza di visione, dunque non eccedere con i pollici, perché oltre al fatto che un televisore più grande ha un consumo maggiore, se lo osservi da una distanza troppo ravvicinata potresti avere anche effetti fastidiosi, come il mal di testa.
A proposito del consumo da spento citato nell’etichetta, ricorda che il led rosso di stand-by sta effettivamente consumando una certa quantità di energia, dunque il valore di consumo annuo che leggerai in etichetta, che considera l’accensione per 4 ore al giorno e 365 giorni l’anno, è solo indicativo.
Per essere sicuro di tagliare questo tipo di spesa, anche se non elevata, puoi scegliere di collegare il televisore a una presa multipla con interruttore, alla quale potrai connettere anche i vari apparati collegati, come decoder, impianto audio, ecc… e tagliare così anche il costo di eventuali altri led accesi.
Ricorda infine che spesso il decoder nel menu ha una voce dedicata al risparmio energetico, puoi consultarla e regolare l’apparecchio in base alle tue esigenze.
COMPUTER
Se possiedi un computer portatile, hai già un certo risparmio di base, perché avrai un consumo di energia solo nel momento in cui dovrai ricaricare la batteria; monitora il led di carica e quando diventa verde, non lasciare ulteriormente collegato il computer alla presa elettrica, per evitare assorbimenti inutili; se hai invece un computer desktop, che è sempre alimentato, tieni in considerazione alcuni consigli.
Il monitor è sicuramente l’elemento più energivoro: nella scelta, considera l’assorbimento da acceso, le dimensioni e le varie regolazioni possibili; per esempio, per quanto riguarda la luminosità, in alcuni esiste una modalità notturna che oltre ad aiutare gli occhi a non stancarsi, fa consumare meno energia. Nei periodi di inattività, lo screensaver può essere elegante, ma di certo non funzionale in termini di risparmio: se puoi, disattivalo.
Esistono poi anche strumenti che regolano la velocità della CPU, affinché il computer nei periodi in cui non sta lavorando a pieno regime, ne rallenti i giri.
Quando pensi di non utilizzarlo almeno per qualche ora, è preferibile optare per unospegnimento e non per lo stand-by. Per le stesse ragioni elencate in precedenza per il televisore, non tenerlo alimentato quando non lo adoperi, evitando il led acceso.
PERIFERICHE VARIE
In casa potresti possedere diversi apparecchi che ruotano intorno al computer, per esempio stampante, scanner, fax, fotocopiatrice; a volte possono essere racchiusi in un unico dispositivo multifunzione. Nella scelta di queste periferiche, opta per quelle che presentano il marchioenergy star, che garantisce consumi ridotti.
Ricorda che alcuni dispositivi di svago, come la consolle per videogiochi o l’impianto stereo, possono presentare l’opzione risparmio energetico, dunque puoi sfruttarla per ottenere un risparmio nel lungo periodo.
ROUTER
Molti dei dispositivi elencati precedentemente, anche tutti nel caso siano molto recenti, sfruttano la connessione internet; dunque la scelta del router è diventata importante non solo per la mera navigazione, ma spesso anche per far comunicare tra loro i vari apparecchi.
Solitamente il router è quindi sempre acceso, ma è davvero necessario? Puoi pensare di programmare uno spegnimento notturno, manualmente o attraverso un timer da collegare alla presa elettrica.
Inoltre nei periodi di assenza da casa, non tenerlo alimentato inutilmente, per un’ulteriore riduzione dei consumi.
ILLUMINAZIONE
L’illuminazione della casa costituisce una parte importante dei consumi giornalieri. Affinché questi siano abbattuti sul nascere, ricorda di spegnere la luce nelle stanze della casa non utilizzate e, quando possibile, sfrutta solo la luce naturale. Inoltre, come già accennato nel primo articolo, controlla i punti luce di ogni stanza e se non l’hai ancora fatto, provvedi con la sostituzione a favore di lampadine a LED.
In base all’ambiente, all’orario o alle esigenze, potresti adoperare altri sistemi di illuminazione, come le abat-jour, le lampade da tavolo o da terra; ricorda di verificare anche in questo caso il tipo di lampadina utilizzata. Io, per esempio, in camera da letto ho sostituito l’abat-jour con una striscia led posizionata sulla testiera del letto: oltre ad un sensibile risparmio a parità di tempo in cui rimane accesa, questo tipo di illuminazione è più funzionale, soprattutto per la lettura, perché diffonde la luce in modo più uniforme rispetto all’abat-jour.
Per quanto riguarda la lampada da tavolo, posiziona in modo ottimale i piani da lavoro rispetto alle finestre, per esempio scrivanie a favore di luce, in questo modo la accenderai meno frequentemente; anche per questo tipo di lampada esistono soluzioni a risparmio energetico, come il LED.
Infine, considera quanta luce ti serve in un determinato ambiente. Per esempio, per le lampade da terra che spesso si trovano in salotto, una buona soluzione per il risparmio energetico è il dimmer, un regolatore che ti permette di variare l’intensità luminosa. Infatti, ci saranno momenti della giornata in cui vorrai una luce più forte, altri in cui la gradisci soffusa. Alcune lampade nascono già con questo dispositivo, ma è possibile aggiungerlo in un secondo momento; inoltre, puoi anche integrarlo all’impianto elettrico, per gestire i vari punti luce.
CLIMATIZZAZIONE
Arrivo ora ad un tema che mi sta particolarmente a cuore, forse perché fin da piccola mi è stato insegnato a tenerlo in grande considerazione: il clima della casa.
Innanzi tutto, sappi che la temperatura percepita può essere molto diversa da quella reale, per esempio se ti stai muovendo in una giornata invernale potresti percepire più caldo, oppure in estate, se ti trovi in casa e senti dell’aria entrare dalla finestra, questa ti sembra fresca, ma non è detto che lo sia.
Dunque per evitare errori di valutazione, dòtati di termometro o ancora meglio di una stazione meteo (se ne trovano per tutte le tasche), in modo da conoscere almeno le temperature interna e esterna; se possibile, per avere un quadro completo del clima della tua casa, scegline una che ti fornisca anche il dato sull’umidità, la quale non dovrebbe superare il 60%.
REGOLAZIONE NATURALE DELLA TEMPERATURA
Pensa ora a cosa puoi fare per regolare la temperatura della tua casa senza utilizzare l’elettricità: per prima cosa, arieggiare. Infatti, è buona norma appena svegli far cambiare l’aria in casa aprendo le finestre in tutte le stanze; se il clima è ostile (pioggia, umidità troppo elevata, ecc…), può bastare anche qualche minuto per avere comunque un’aria più salubre.
Un altro accorgimento da adottare è una gestione consapevole dei serramenti: se l’inverno ti riserva una bella giornata di sole, solleva le tapparelle o apri le persiane, riscaldando così l’ambiente; invece durante l’estate, cerca di proteggere dal sole le stanze più esposte in base agli orari della giornata (la mattina a est, nel primo pomeriggio a sud, più tardi a ovest), per evitare di aumentare la temperatura. Inoltre, durante la notte, tienili abbassati, soprattutto durante l’inverno, per evitare dispersioni di calore.
Per quanto riguarda gli infissi, se sono datati potrebbero non garantirti un corretto isolamento dall’esterno, consentendo per esempio il passaggio di spifferi. Se puoi sostituirli, tale intervento è considerato come riqualificazione energetica, dunque potrai anche usufruire delle detrazioni fiscali al 65%; tra i materiali, ti consiglio il PVC per l’ottimo rapporto qualità prezzo e per la minore deteriorabilità soprattutto nelle zone costiere, mentre la coppia legno-alluminio è leggermente più costosa, ma garantisce un isolamento superiore.
Anche i vetri giocano un ruolo importante, dunque in vista di una sostituzione, per valutare le soluzioni ottimali introduco il concetto di trasmittanza, senza entrare troppo nel dettaglio, il calore che passa attraverso la superficie tra esterno ed interno. Nel caso dei vetri e in generale delle superfici della casa, dovrai ottenere il valore più basso possibile: pensa che mentre un vetro singolo ha mediamente una trasmittanza di 6 W/m2K, un vetro doppio con gas isolante ha un valore pari a 2,8 W/m2K, meno della metà. Dunque puoi capire quanto potresti risparmiare anche solo con un intervento di sostituzione dei vetri (anche questo con possibilità di detrazione fiscale).
Infine, considera l’isolamento termico della casa nel suo insieme, assicurandoti che pareti e tetto abbiano una coibentazione ottimale, dato che buona parte della dispersione termica avviene attraverso queste superfici.
REGOLAZIONE DELLA TEMPERATURA CON L’ENERGIA ELETTRICA
Prima di introdurre riscaldamento e raffrescamento, due suggerimenti importanti che valgono in entrambi i casi; di uno ti ho già parlato all’inizio dell’articolo, non aprire le finestre quando stai riscaldando o rinfrescando un ambiente artificialmente, perché perderesti il calore o il fresco che hai accumulato. Inoltre, non riscaldare o rinfrescare ambienti non frequentati della casa, sarebbe un inutile spreco di energia.
RISCALDAMENTO
Premetto che riscaldarti unicamente con l’elettricità, soprattutto se vivi in una zona climatica piuttosto fredda o stai in casa per molte ore al giorno, potrebbe non essere sufficiente. In questo articolo però ho deciso di trattare solo sistemi di questo tipo, perché mi voglio concentrare sul risparmio di energia elettrica; dunque non mi soffermerò, per esempio, su caldaie a gas, stufe a pellet o camini a legna, perché la fonte primaria utilizzata non è l’energia elettrica, nonostante se ne possa consumare una certa quota marginale.
CLIMATIZZATORE A POMPA DI CALORE
Questo apparecchio è ormai entrato a far parte della dotazione di base di casa, anche se spesso viene usato solo per il raffrescamento; se invece vuoi utilizzarlo per riscaldare gli ambienti, ecco alcuni consigli. Prima dell’acquisto, il fattore da esaminare in merito alla classe energetica è il coefficiente detto SCOP: maggiore è il valore e più alto è il coefficiente di prestazione, dunque tienilo in considerazione per un confronto tra più apparecchi, che potrebbero essere diversi in termini di resa, pur avendo la stessa classe energetica. Un altro fattore determinante nell’acquisto è la scelta di un motore inverter, che a differenza del modello on-off, è in grado di regolare la potenza del compressore in funzione della temperatura ambientale, ottimizzando i consumi.
Per scegliere un climatizzatore, questo deve anche essere ben dimensionato rispetto all’ambiente da riscaldare; per avere un’idea, 9000 BTU possono essere sufficienti per una stanza di 30 m2.
Può capitare però che tu abbia due ambienti comunicanti e voglia sfruttare lo stesso climatizzatore per entrambi; sappi che non sempre questa è una buona scelta, soprattutto se questi sono separati da un andito, nel quale probabilmente andrebbe a finire quel calore che speravi andasse nell’altra stanza; perciò valuta se puoi investire in una seconda unità.
Nell’installazione, evita di creare ostacoli all’aria mandata dallo split, dunque non posizionare armadi, scaffali o librerie che possano arrivare all’altezza delle alette e impediscano così il normale flusso d’aria; è anche importante trovare una posizione dalla quale il climatizzatore possa raggiungere bene tutta l’area della stanza.
Nella regolazione, è importante mantenere una differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno della casa non troppo elevata, dunque se fuori per esempio ci sono 10°C, impostalo a temperatureintorno ai 22°C: arrivare per esempio fino a 30°C per sentire più caldo, ti farà consumare energia inutilmente e creerebbe uno sbalzo troppo forte quando lasci questo ambiente, con il rischio di un malanno.
Può essere invece utile la funzione timer, al fine di programmare accensione e spegnimento a determinati orari, così per esempio troverai la stanza calda al tuo rientro a casa. Ricorda infine che una corretta manutenzione dell’unità interna e di quella esterna ti garantirà un’efficienza di lavoro maggiore e una più lunga durata nel tempo.
STUFA
É senz’altro la più classica tra i metodi di riscaldamento elettrico. Ci sono però tanti tipi di stufe, dunque te ne illustrerò alcune, in ottica degli ambienti da riscaldare e di risparmio energetico.
La stufa con lampade alogene è la meno dispendiosa dal punto di vista della potenza (solitamente 400 W per lampada, con 3 o 4 unità), ma risulta più adatta per ambienti piccoli, nel caso di questo articolo per esempio un piccolo studio, in quanto il calore è emanato localmente per convezione e irraggiamento.
Nella stufa a infrarossi, invece, il calore è rilasciato solo per irraggiamento, dunque si propaga fino al primo ostacolo che trova nell’ambiente; la resa in termini di sensazione di tepore è maggiore, ma con dispendio energetico più elevato; puoi dunque adoperarlo in ambienti più grandi come camera da letto o salotto.
Nell’ambito delle stufe, possono essere racchiusi anche il termoventilatore e il termoconvettore; entrambi funzionano scaldando una resistenza, che può essere metallica o ceramica: nel primo è presente una ventola, che diffonde più velocemente il calore, perciò è più adatto quando hai bisogno di un calore immediato; il secondo, invece, è più adatto per ambienti in cui pensi di stare nel lungo periodo, per esempio il salotto, in quanto distribuisce il calore in modo più uniforme. Questi ultimi due apparecchi presentano entrambi consumi superiori rispetto alle stufe presentate in precedenza, quindi è importante scegliere il momento giusto in cui scaldare l’ambiente. Ricorda che in alcuni potrai impostare la funzione timer per trovare la stanza già calda e che in base alla tua tariffa potresti avere dei costi maggiori in base al momento della giornata (per esempio, se hai la bioraria, avrai un risparmio solo in certe fasce orarie).
Inoltre, se sei tra i nostalgici del camino, che magari hai conosciuto a casa di tua nonna, in salotto potrebbe piacerti l’idea del caminetto elettrico, anche se non è proprio la stessa cosa. È in realtà un termoconvettore che può anche rappresentare l’effetto della fiamma e può essere appeso alla parete e spostato dove si vuole, dunque non si perde la mobilità tipica di tutte le stufe, ma inciderà sulla bolletta più o meno come gli altri tipi di termoconvettore (dai 1000 ai 2000 W circa).
Pensa ora alla camera da letto: è veramente necessario riscaldarla per tanto tempo? In realtà vorresti trovare un certo tepore solo quando vai a dormire e in inverno la temperatura ottimale per questa stanza è intorno ai 18°C, poiché gran parte del caldo sarà già garantito dalle coperte. Dunque, ti consiglio di scaldare questa stanza solo quando realmente necessario; al raggiungimento della temperatura ideale potresti optare invece per una coperta elettrica, il cui consumo è decisamente basso rispetto ai sistemi precedentemente proposti (al massimo intorno ai 100 W di assorbimento). Puoi accenderla poco prima di andare a dormire e troverai già un piacevole tepore, non dimenticare però di spegnerla durante la notte: oltre a sentire troppo caldo, avrai anche sprecato energia inutilmente.
Sistemi più sofisticati sono poi costituiti dal riscaldamento a pavimento e dalle pompe di calore aria-acqua collegate ai radiatori.
Nel riscaldamento a pavimento, il calore si propaga in modo diffuso in tutta la stanza, sfruttando anche il fatto che l’aria calda va già naturalmente verso l’alto; i consumi dipenderanno dalla zona climatica in cui si trova la tua casa, dall’isolamento termico e dunque da quanto calore devi ottenere; è però importante mantenere l’impianto a temperatura costante e attivo durante tutta la giornata per ottimizzarne il funzionamento.
Le pompe di calore aria-acqua, invece, sfruttano il calore dell’aria esterna per riscaldare l’acqua convogliata nelle tubazioni, dunque sia quella dei radiatori, sia quella sanitaria, perciò hanno un doppio utilizzo. Entrambi i sistemi comportano un intervento strutturale, ma risultano molto convenienti dal punto di vista del risparmio energetico; dunque se devi già effettuare una ristrutturazione, puoi approfittare delle detrazioni fiscali per abbattere i costi iniziali. Se poi riesci a coniugarli con un impianto di produzione di energia rinnovabile, fotovoltaico per l’elettricità esolare termico per l’acqua calda sanitaria, potrai abbattere maggiormente i costi e rientrare prima nell’investimento.
RAFFRESCAMENTO
CLIMATIZZATORE A POMPA DI CALORE
Anche in estate, la pompa di calore può aiutarti nella regolazione della temperatura della tua casa. Stavolta, l’indice da tenere in considerazione prima dell’acquisto è il SEER, l’indicatore di efficienza energetica; anche in questo caso, a parità di classe energetica, se puoi, opta per il valore maggiore.
La temperatura da tenere durante l’estate è intorno ai 25°C, avrai notato invece che spesso si entra in locali che sembrano dei freezer; già, perché i climatizzatori a volte vengono regolati a temperature troppo basse, anche 20°C! Hai davvero bisogno di tutto questo fresco (o dovrei dire freddo) in casa? Penso di no, anzi, rischi un malanno proprio per lo sbalzo termico che avrai quando lascerai quell’ambiente.
Come ti avevo accennato nel primo articolo, può invece essere più indicata la funzione deumidificatore. Infatti, la vera sensazione che ci fa sentire caldo è spesso legata a un valore di umidità troppo elevato. Scegliendo questa opzione, avrai anche consumi più bassi, perciò tienila in considerazione quando hai già rinfrescato la stanza a sufficienza. Anche in questo caso piò aiutarti la funzione timer; per esempio, in camera da letto potresti sentire il bisogno di rinfrescare prima di andare a dormire e programmare lo spegnimento durante la notte. Molti dei consigli dati in precedenza valgono anche per il raffrescamento, quindi se puoi scegli un dispositivo conmotore inverter, occhio al dimensionamento, al posizionamento e a eventuali ostacoli.
Infine, un consiglio sempre valido è quello sulla manutenzione delle due unità, interna ed esterna, in particolare con la pulizia delle alette e dei filtri, altrimenti troveremo nell’aria polveri e agenti inquinanti provenienti dall’esterno. Se poi vuoi rinfrescare più ambienti, oltre all’installazione di una seconda unità, puoi valutare l’utilizzo di altri sistemi, di cui ti parlo qui sotto.
CONDIZIONATORE PORTATILE
Ha il solo scopo di rinfrescare (a differenza del climatizzatore che svolge anche la funzione opposta); non essendo installato a muro, puoi spostarlo dove vuoi, puoi trovarlo anche con la funzione deumidificatore (molto utile, come già visto). Anche per questo dispositivo sono importanti la classe energetica e la scelta di un motore inverter, per abbattere alla radice i consumi. In fase di acquisto, tieni d’occhio anche l’ingombro della macchina e la sua rumorosità; esistono modelli con o senza unità esterna, dunque anche questo può essere un criterio di scelta in base alle tue esigenze.
RAFFRESCATORE AD ACQUA
Ecco un altro sistema per rinfrescare la stanza. Anche questo è portatile e sfrutta l’acqua o il ghiaccio per rinfrescare l’aria. Può avere anche la funzione ventilatore per diffondere meglio l’aria fresca e ha consumi molto bassi (spesso non superano i 100 W di assorbimento). Per contro, l’effetto fresco una volta spento il dispositivo sparisce più velocemente rispetto ai sistemi illustrati in precedenza.
DEUMIDIFICATORE
Se pensi di non soffrire temperature elevate in estate, per esempio perché hai una casa ben isolata o non ti trovi in zone climatiche calde, puoi anche optare per un dispositivo che semplicemente deumidifichi l’aria (comodo anche in inverno), dato che i consumi sono sensibilmente ridotti rispetto ai climatizzatori o ai condizionatori.
VENTILATORE
Ancora meno consumi si hanno con l’alternativa della ventilazione. Esistono tante tipologie, per esempio da soffitto, da tavolo, a piantana, a torretta; adottarlo se l’ambiente è caldo, ha poco senso, perché stai semplicemente spostando aria calda, dunque sarebbe meglio coniugarlo ad uno dei sistemi precedenti; puoi però sfruttarlo bene nelle giornate non troppo torride e avere comunque una piacevole sensazione.
Spero che quest’ultimo articolo sul risparmio energetico in casa sia stato di tuo gradimento, fammi sapere nei commenti sui social in che modo cerchi di risparmiare energia elettrica in salotto, nello studio e nella zona notte!
A presto, Martina