di Martina Saiu
Nel precedente articolo di Monica, si è parlato del concetto di sostenibilità, attorno al quale ruotano le grandi decisioni del prossimo futuro. Infatti, questo termine è talmente importante, che diversi presidenti d’azienda e figure rappresentative nel mondo imprenditoriale sono intervenuti nel programma Green Leader di National Geographic, a dare il proprio contributo in questa direzione.
Il programma è andato in onda dal 4 febbraio al 1° aprile 2019; Giovanni Minoli ha intervistato, in circa 10-15 minuti, nove personaggi di spicco nel panorama imprenditoriale italiano e internazionale. Ora ti illustrerò brevemente chi sono e quali idee sono emerse, spesso comuni a tutti.
CHI SONO I LEADER?
Età: 58 anni
Ruolo: vice Presidente di Barilla
Settore: alimentare, pasta
I temi della nutrizione, della sicurezza alimentare, della sostenibilità, anche se intangibili, fanno parte del valore implicito di quello che produciamo. Se non ci investi, non sarai tra i leader del futuro.
– Paolo Barilla
Età: 58 anni
Ruolo: Presidente e fondatore di Technogym
Settore: benessere e riabilitazione
Immaginare il futuro è il mio allenamento.
– Nerio Alessandri
Età: 65 anni
Ruolo: Presidente e AD di Brunello Cucinelli
Settore: tessile, cachemire di lusso
Il mio concetto di sviluppo sostenibile è umana sostenibilità.
– Brunello Cucinelli
Età: 66 anni
Ruolo: Presidente del CDA di Enel
Settore: energetico
L’assunzione di responsabilità da parte di un’impresa in termini sociali e la capacità di generare un impatto sociale positivo sui territori in cui opera sono aspetti essenziali per la competitività nel lungo termine.
– Maria Patrizia Grieco
Età: 76 anni
Ruolo: Presidente del CDA di Intesa San Paolo
Settore: bancario
L’innovazione è un’onda che va cavalcata, ma bisogna stare davanti all’onda, cioè non limitarsi a vendere prodotti nuovi, ma vendere quelli che ancora il mercato non chiede perché non sa che si possono fare.
– Gianmaria Gros-Pietro
Età: 70 anni
Ruolo: vice Presidente esecutivo e CEO di Pirelli
Settore: automobilistico
Innovare è fare ricerca: non è un optional, è un must
– Marco Tronchetti Provera
Età: 75 anni
Ruolo: Presidente e AD di Piaggio
Settore: motociclistico
Il futuro è qualcosa di magico
– Roberto Colaninno
Età: 67 anni
Ruolo: Presidente e AD di Ferrarelle
Settore: alimentare, acqua minerale
Ognuno di noi nasce con una pagina già scritta, possiamo cambiare solo le virgole
– Carlo Pontecorvo
Età: 48 anni
Ruolo: Presidente e AD di BMW Italia
Settore: automobilistico
La sostenibilità è uno stato mentale
– Sergio Solero
IDEE PER UN FUTURO SOSTENIBILE
SVILUPPO SOSTENIBILE
È il concetto cardine di tutto il programma: tutti i leader concordano sul fatto che i due termini non possano essere separati e che l’uno non prevalga sull’altro, perché senza sostenibilità non c’è sviluppo e viceversa. Anche i fatti di più stretta attualità, come la protesta della quindicenne Greta Thunberg, che ha invitato la classe politica ad agire subito in merito ai cambiamenti climatici, testimoniano come la direzione da prendere sia sempre più quella della sostenibilità.
BENESSERE DELLE PERSONE
Da dove parte però questo sviluppo sostenibile? Dalle persone. Infatti, uno dei concetti emersi nelle interviste è quello della “Wellness economy”, economia del benessere, che si focalizza su uno stile di vita sano e sulla salute delle persone, non solo in termini fisici, ma anche sotto il profilo mentale. Pensa per esempio alle telefonate o ai messaggi legati al lavoro che arrivano durante il weekend o in giorni festivi: per l’azienda Brunello Cucinelli l’idea di base è un secco no alla comunicazione permanente, quindi un invito a “staccare la spina” quando non si sta lavorando e concentrarsi invece su altro. Anche durante la giornata lavorativa però fare una pausa è importante: per esempio, il Presidente di Technogym invita tutti i suoi dipendenti a svolgere un’ora di attività fisica durante il servizio; questo serve sia a mantenerli in forma, sia ad invitarli a socializzare.
SOSTENIBILITÀ SOCIALE
Brunello Cucinelli l’ha definita “umana sostenibilità”, pensando che essere sostenibili parte dalla società. Intesa San Paolo propone il ruolo della banca come sostegno alla classe media, ma in generale tutto passa da una più equa redistribuzione della ricchezza; anche Pietro Barilla nel suo testamento, auspica questa redistribuzione, chiedendo ai figli, ai quali stava lasciando le redini di Barilla, il coraggio di seguire questa strada.
ARCHITETTURA SOSTENIBILE
Queste grandi aziende hanno pensato alla sostenibilità anche in termini architettonici: per esempio l’azienda Technogym ha scelto di orientare l’edificio in modo da sfruttare il più possibile la luce naturale e di utilizzare materiali naturali nella costruzione; mentre il palazzo di 38 piani di Intesa San Paolo a Milano, ha ottenuto la massima valutazione di tutta Europa in termini di risparmio energetico in questa categoria di edifici.
ATTENZIONE ALL’AMBIENTE
Nelle parole di tutti i leader è emersa una particolare attenzione alla cura del pianeta, con alcune misure specifiche.La plastica è al centro del dibattito, come testimoniato dal divieto di utilizzo di plastica monouso imposto dall’UE a partire dal 2021; le aziende hanno agito in diversi modi, per esempio Ferrarelle ha scelto per le sue bottiglie PET completamente riciclabile, mentre Piaggio per i suoi scooter ha adottato dove possibile il ferro al posto della plastica.Un altro obiettivo che le aziende si sono imposte è il riciclo della carta: un dato su tutti è quello di Intesa San Paolo, che ha dichiarato di aver risparmiato 4500 tonnellate di carta e vorrebbe gradualmente eliminarla dove non sia necessaria. Più in generale, si promuove l’utilizzo di materiali riciclati sia nella produzione, che nel packaging: per esempio BMW, già dal 2008, utilizza nei suoi veicoli materiali riciclati nella misura del 95% e anche Pirelli per i suoi pneumatici adottamateriali riciclati.Un tema importante che ha posto l’AD di Ferrarelle è inoltre ladisponibilità di acqua nel mondo: sai che ogni persona dovrebbe avere una disponibilità di 20 litri d’acqua potabile nel raggio di 1 km? Bene, mentre da noi in Europa arriviamo a 200 litri, in Africa ne hanno meno di 10. Questo non è più accettabile.Per ottenere tutti questi risultati su larga scala, è dunque importante promuovere l’educazione e la cultura della sostenibilità.
POLITICHE ENERGETICHE
Tutte le aziende si focalizzano sulle politiche energetiche, in quanto è già in atto unatransizione energetica, dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. Affinché ciò sia realizzabile in larga misura, è necessario un cambiamento dei processi produttivi, in modo che gli stessi siti in cui si realizzano i prodotti non inquinino più: per citarne alcuni, BMW si è imposta entro il 2020 che tutte le sedi di produzione siano a emissioni zero; anche Intesa San Paolo ha realizzato le sue filiali a energia “quasi zero”, che abbattono i consumi energetici del 65%.
ECONOMIA CIRCOLARE
I leader si pongono anche il quesito di cosa fare alla fine della vita utile dei loro prodotti. Alcuni esempi: Enel attuerà una riqualificazione delle centrali termoelettriche, rendendole siti utili alla comunità; BMW riutilizza le batterie esaurite delle auto elettriche sia negli impianti industriali e vuole renderle disponibili anche per uso domestico; Pirelli riduce gli pneumatici usati in polvere per riutilizzarli nella composizione dell’asfalto stradale. In generale, per tutti è fondamentale riciclare e modificare i processi produttivi in quest’ottica.
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Le strade che la mobilità dovrà percorrere per essere sostenibile sono quelle dell’auto elettrica e plug-in, integrata con un incremento di utilizzo del trasporto pubblico e ilcar sharing. Hai mai pensato a qual è l’utilizzo medio di ogni singola automobile? Circa un’ora al giorno mediamente. Ecco perché la condivisione può essere una chiave della sostenibilità. Le previsioni sulla diffusione dell’auto elettrica dicono che entro il 2025 nel mondo il 15% del parco auto sarà elettrico e questa percentuale è inevitabilmente destinata a salire.
CITTÀ DEL FUTURO
Per poter attuare tutti i cambiamenti illustrati in precedenza, anche le città dovranno adattarsi. Il concetto di “smart cities” ha tra le sue principali caratteristiche l’interconnessione, in cui per esempio la tua casa comunicherà con l’automobile che in quel momento stai ricaricando, gli pneumatici ti forniranno le informazioni sul percorso seguito o ti rilasserai mentre la tua vettura a guida autonoma ti porta a fare un giro. Un’altra chiave delle città del domani sarà l’incentivazione della mobilità pubblica, dunque prenderai sempre meno la tua auto e per gli spostamenti preferirai l’autobus o il treno.
CONCLUSIONI
Tutto ciò di cui ti ho parlato ti sembra utopia? Niente di più sbagliato, pensa che, senza andare tanto lontano, nei paesi scandinavi tutto questo è già per la gran parterealtà.Dalle interviste alle aziende è emerso comunque che anche in Italia stiamo andando piano piano in questa direzione e c’è sicuramente la volontà di attuare questi cambiamenti.
Tutti hanno sostenuto fermamente che sostenibilità e profitto devono andare di pari passo e ciò è anche dimostrato dalla percentuale sul fatturato dedicata alla componente “ricerca e sviluppo”, che va dal 5 al 10%.
Avrai poi intuito dalle loro parole nelle citazioni che tutti si sono concentrati susostenibilità, futuro e innovazione.
Inoltre, un concetto cardine è anche la replicabilità dei modelli proposti, così da permettere che si possano trasportare in tutte le realtà imprenditoriali sul territorio.Ricordiamoci infine che il futuro del pianeta sta nelle persone, dunque siamo noi, anche con piccoli gesti, ad attuare il cambiamento.Fammi sapere se nella tua vita quotidiana metti già in pratica qualcuna di queste idee sostenibili.
A presto, Martina.
FONTI
Green Leader, National Geograpic, 2019.